C'è un invisibile filo che lega, da
oltre mille anni, gran parte dei luoghi storici del territorio senese:
è il tracciato dell'antica via Francigena,
il "fascio" di percorsi (perché strada vera e propria non si
poteva chiamare) che univa la Roma papalina al nord dell'Europa e che
toccava nel senese alcune tappe culminanti: San Quirico d'0rcia,
Buonconvento, Siena, Monteriggioni, Colle.... Percorsa già nel 1093 da
Sigeric, arcivescovo di Canterbury, il suo massicciato affiora ancora
dal suolo e ci rende ragione del perché di tante architetture oggi
apparentemente sparse a caso sulle colline: pensiamo al complesso
sistema delle pievi e dei castelli, ai borghi un tempo fulgidi e oggi
ridotti a sparute frazioni. A Siena del resto (la Sena etrusca, la Saena
Julia romana, la Siena longobarda) i luoghi della storia si intrecciano
lungo un percorso di tre millenni. Che dire della piana di Montaperti,
ove il 4 settembre del 1260 si combatté l'epica battaglia di cui Dante
Alighieri racconta "...lo strazio e il grande scempio - che fece l'Arbia
colorata in rosso"? Ancora oggi, alla fatale ricorrenza, molti
senesi vanno ad onorare il cippo che ricorda la grande vittoria sui
fiorentini. Si risale indietro di molti secoli, invece, a Murlo, ove i
luoghi storici sono le vene degli abitanti: è li infatti che scorre
ancora - è scientificamente provato - il DNA del popolo Etrusco. Mentre
fu ritemprandosi nell'avito castello di Brolio. costruito per dileggio
dai fiorentini a guisa del palazzo pubblico senese, che il "barone
di ferro" Bettino Ricasoli fece l'Italia, ma trovò anche il tempo
per inventare l'odierna formula del Chianti.
E
la spada che Galgano Guidotti conficcò a Montesiepi in una roccia?
Storia o leggenda che sia, la spada e l' Abbazia
di San Galgano sono ancora li.
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