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Loc. Pievescola - 53031 Casole d'Elsa (Siena) Italy - tel. / fax :0577 96.00.71 

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Pievescola è un piccolo borgo di origine medioevale cresciuto intorno alla pieve - all'epoca fortificata - fondata intorno al 1064, come tramanda la leggenda, dalla contessa Ava di Montemaggio.  

In Pievescola è possibile effettuare acquisti di prima necessità in un piccolo minimarket posto immediatamente di fronte alla chiesa; si possono acquistare pane, pasta, olio, vino, acqua minerale, frutta e verdura, salumi etc., oltre ad altri generi alimentari e non.

Vi sono due piccoli bar, un ristorante-pizzeria, un coiffeur unisex nochè una edicola-cartoleria e tabaccheria.

distributori di Benzina e gasolio a 2 km e 5 km circa.

Si possono degustare ottimi piatti della cucina tipica toscana in vari altri ristoranti ubicati nel raggio di 4-5 km.

LA SAGRA DEL FUNGO - Tutti gli anni, alla fine dell'estate, si celebra la "Sagra del Fungo", una manifestazione spontanea che coinvolge tutta la cittadinanza; nel tempo Pievescola è riuscita a crearsi una originale immagine in Toscana grazie alle sue Sagre che si sono succedute valorizzando il "fungo" quale preziosa risorsa culturale e gastronomica del territorio che la circonda, ricco di freschi castagneti e lecceti sempreverdi.

LA MAGNALONGA -  

Nel  Settembre 1999 è stata inaugurata un'opera bronzea, posta su un piedistallo in travertino, che raggiunge la ragguardevole altezza di circa 2,50 metri ed il peso di 10 quintali. L'opera è una creazione di Maria Pia Scarciglia, una apprezzata artista locale le cui sculture da anni trovano naturale collocazione nella Collegiata di Santa Maria Assunta, nel Palazzo Comunale di Casole d'Elsa e nella pieve romanica di Pievescola. Rappresenta due creature fantastiche, metà umane e metà fungine; è un omaggio al "Fungo Innamorato", timido nelle sue sembianze umanoidi e fungine, davanti all'immagine della sua bella, un po' svagata e sbarazzina che lo guarda con leggera ironia. Il monumento è così divenuto il "cuore" della frazione, vivo e più fruibile per cittadini e turisti.

NOTE SULLA PIEVE ROMANICA - L'attuale fisionomia di insediamento sparso contrasta con alcune tracce di mura su un lato della chiesa, mura di cui peraltro si è perduto lo sviluppo originario.

Il Repetti, alla pagina 238 del V° volume suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana ci illustra Pievescola come una località che:"Risiede sulla ripa destra dell' [fiume] Elsa alla base occidentale della Montagnuola di Siena, (...) .

Chi cercasse l'etimologia del nome a Scola potrebbe indursi a credere che nascesse dall'esservi stata di buon ora costa` una scola di lettere, oppure di canto fermo, uso che fino dai tempi longobardici trovasi indotto in alcune vetuste pievi di campagna.   Il tempio attuale della Pieve a Scuola è a tre navate, tutto di pietra arenaria squadrata con quattro arcate e cinque pilastri per parte.

La sua facciata è ornata di colonnine corintie scalanti di altezza, non già  di fusto, unite da archetti.  Una delle più vetuste memorie di questa Pieve a Scuola ce la somministra un documento dell'anno 1030"

Nel 1356 dalla Pieve dipendevano 9 succursali, delle quali il Repetti afferma che 6, all'epoca in cui scrisse il Dizionario, risultavano perdute.

Ai nostri tempi, la facciata della chiesa e' caratterizzata da un portale ad architrave sovrastato da una trifora che la tradizione attribuisce al maestro Bonamico Pisano durante la sua permanenza in zona mentre lavorava alla Pieve di Mensano.Caratteristiche le finestrelle a doppio strombo della facciata e quelle a croce in corrispondenza delle navate laterali e dell'abside centrale.

Sopra l'altare, un bel Cristo Patiens realizzato anch'esso da Maria Pia Scarciglia.  

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LA VILLA RINASCIMENTALE DE "LA SUVERA" 

 Immediatamente al di sopra dell'abitato di Pievescola è ubicata la Villa de La Suvera, le cui prime tracce risalgono al 1138 come probabile possesso degli Ardengheschi, come a tal proposito afferma il Repetti "...venne ad essa donata la villa della Sughera con la chiesa e i beni di Sant'Andrea alla Sugherella, il tutto confermato all'Abbadia di San Lorenzo dell'Ardenghesca mediante bolla del 17 aprile 1194 da Celestino III. ..."

Sottomessa a Siena nel 1216, nel 1239 si verificarono dei contrasti che sfociarono, nel 1268, alla distruzione del castello da parte di Siena, che fu successivamente ricostruito nel 1382.Nuovamente in rovina, nel 1507 Papa Giulio II la ricevette in dono da Pandolfo Petrucci, Signore della Repubblica di Siena.

Papa Giulio II fece trasformare l'antica fortezza dal famoso architetto senese Baldassarre Peruzzi in una splendida villa rinascimentale, ove trascorrere i suoi periodi di riposo. Oggi è un Hotel di alto livello

 

 

Fonte bibl. : Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana- Passeri, Il Territorio di Casole - Elab.ne : Roberto Fortini 1999  


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